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8 anni di conflitto in Yemen

Dopo oltre 8 anni di conflitto, lo Yemen è e rimane il paese con la peggiore crisi umanitaria e necessità dunque priorità assoluta: 24 su 28 milioni di abitanti vivono sotto la soglia di povertà e ben 21,6 milioni necessitano di assistenza umanitaria e servizi di protezione. A ciò si aggiungono malattie e carestie, tra cui il colera, che colpiscono soprattutto le fasce più deboli, e cioè donne e bambini.

La “buona notizia” in tutto ciò? Lo scorso aprile lo Yemen aveva visto uno spiraglio di luce con l’inizio di una nuova tregua, la più lunga mai raggiunta dall’inizio del conflitto. L’interruzione delle ostilità ebbe inizio il 2 aprile 2022, terminando ufficialmente lo scorso 2 ottobre, ma che vede sino ad oggi un’assenza di combattimenti su vasta scala e dunque una ripresa cauta dell’economia e della vita quotidiana del paese. Sono ripresi i voli tra Sana’a ed Amman, arrivano le navi di rifornimento nel porto di Hodeida, migliorano cautamente gli accessi degli aiuti umanitari, continuano gli sforzi diplomatici e di dialogo, grazie al lavoro dell’inviato speciale dell’Onu per lo Yemen, Hans Grundberg. 

Entrambi gli schieramenti non intendono darsi per vinti, con episodi di violenza, attacchi e nuovi accordi militari, eppure gli sforzi diplomatici e di tregua mostrano che per raggiungere la pace… occorre ogni singolo sforzo.

Anche l’Italia fa la sua parte. Lo ha fatto bloccando l’export di bombe e missili verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, lo fa tramite un sostegno annuale di oltre 5 milioni di euro e recentemente ha anche stipulato nuovi accordi sul fronte della protezione culturale. Si può fare di più? Eccomi si, anzi, si deve.

La situazione resta estremamente complessa! Particolarmente sul fronte degli impedimenti di accesso e della sicurezza, tra i peggiori al mondo. Soltanto l’anno scorso vi erano stati più di 3.300 incidenti per l’accesso e quasi 150 episodi di violenza contro il personale. 

C’è bisogno di ancora più sostegno e sforzo. La prossima conferenza di sostegno sarà attorno a marzo 2023 e lì l’Italia, in quell’occasione, può dimostrare il suo impegno!

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